Art. 464 c.p.p. Codice Procedura Penale

Articolo 464. 1. Se l’opponente ha chiesto il giudizio immediato, il giudice emette decreto a norma dell’articolo 456 commi 1, 3 e 5; se l’opponente ha chiesto il giudizio abbreviato o l’applicazione della pena a norma dell’articolo 444, il giudice fissa con decreto un termine entro il quale il pubblico ministero deve esprimere il consenso, disponendo che la richiesta e il decreto siano notificati al pubblico ministero a cura dell’opponente. Ove il pubblico ministero non abbia espresso il consenso nel termine stabilito ovvero l’imputato non abbia formulato nell’atto di opposizione alcuna richiesta, il giudice emette decreto di giudizio immediato (1) .

2. Il giudice, se è presentata domanda di oblazione contestuale all’opposizione, decide sulla domanda stessa prima di emettere i provvedimenti a norma del comma 1.

3. Nel giudizio conseguente all’opposizione il giudice revoca il decreto penale di condanna.

4. Il giudice può applicare in ogni caso una pena anche diversa e più grave di quella fissata nel decreto di condanna e revocare i benefici già concessi.

5. Con la sentenza che proscioglie l’imputato perchè il fatto non sussiste, non è previsto dalla legge come reato ovvero è commesso in presenza di una causa di giustificazione, il giudice revoca il decreto di condanna anche nei confronti degli imputati dello stesso reato che non hanno proposto opposizione.

(1) Con sentenza n. 81 del 15 febbraio 1991 la Corte cost. ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di questo comma nella parte in cui non prevede che il pubblico ministero, in caso di dissenso, sia tenuto ad enunciarne le ragioni e nella parte in cui non prevede che il giudice, quando, a dibattimento concluso, ritiene ingiustificato il dissenso del pubblico ministero, possa applicare all’imputato la riduzione di pena contemplata dall’Articolo 442, secondo comma, dello stesso codice.

Successivamente, con sentenza n. 23 del 31 gennaio 1992, la Corte ha dichiarato, in applicazione dell’Articolo 27 della legge 11 marzo 1953, n. 87, l’illegittimità costituzionale del presente comma nella parte in cui non prevede che il giudice, all’esito del dibattimento, ritenendo che il processo poteva essere definito allo stato degli atti dal giudice per le indagini preliminari, possa applicare la riduzione di pena prevista dall’Articolo 442, secondo comma, dello stesso codice.

Codice di Procedura Penale

Libro ottavo
Parte seconda
PROCEDIMENTO DAVANTI AL PRETORE

Titolo I: DISPOSIZIONI GENERALI


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